Omelia delle domeniche e feste Anno B
"Vieni al Padre, fonte di Misericordia"
9 dicembre 2025 * S. Siro vescovo
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                                    Assunzione                        
       Testi liturgici: Ap 11,19.12,1-6; 1Cor 15,20-27; Lc 1,39-56
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Nel linguaggio comune oggi è il “ferragosto”, il giorno centrale del periodo di ferie, sinonimo di vacanza. Nulla da dire; ma per il cristiano è molto di più, è la “Solennità di Maria Assunta in Cielo”.
Cosa significa?
Che la Vergine Maria, al termine della sua esistenza terrena, è stata assunta alla gloria di Dio in anima e corpo. In altre parole, è passata per la morte ma il suo corpo non ha subito corruzione.
La ricorrenza è antichissima, nata in Oriente con il titolo di “dormizione” della Vergine, successivamente sostituita da “assunzione”, termine più chiaro da non confondersi con “ascensione” che appartiene solo a Gesù, in quanto il termine è il medesimo (la glorificazione dell’anima e del corpo), la modalità è diversa: l’assunzione è in forza di Dio, l’ascensione è in forza propria.
La verità di Maria Assunta in Cielo, pur non espressamente citato nella Scrittura, è stata sempre creduta. Solo nel 1950 è divenuta dogma di fede.
Abbiamo ascoltato che “apparve nel tempio l’Arca dell’alleanza”.
Nella lettura dei libri dell’Antico Testamento l’ “Arca”, il tabernacolo contenente le tavole della Legge del Signore e che seguiva gli spostamenti del popolo, indicava la presenza di Dio in mezzo a loro.
Nel libro dell’Apocalisse si parla ancora dell’ “Arca dell’Alleanza” ed anche di una “Donna vestita di Sole”.
Le espressioni hanno due significati: l’uno si riferisce alla Chiesa, l’altro alla Vergine Maria.
La Chiesa è l’ “Arca” che contiene e distribuisce la presenza e la grazia di Dio; Maria è pure l’ “Arca”, per il fatto di aver portato in grembo Dio stesso.
La Chiesa è la “Madre” che genera continuamente i figli di Dio. Maria è la Madre che ha generato il Figlio di Dio e che, per la consegna avuta sotto la Croce, è Madre anche nostra che ci segue giorno per giorno.
Si parla anche di un “drago”, che è il diavolo assieme ai suoi alleati, i quali cercano di far guerra e perdere tutti noi, generati dalla Chiesa e da Maria.
Ma ecco la notizia consolante. Come Maria ha schiacciato la testa al drago e lo ha vinto, così, con il suo aiuto, tutti noi possiamo vincere. Lo canteremo nel prefazio: “ella risplende per noi, pellegrini sulla terra, come segno di consolazione e di sicura speranza”.
Questo vale anche in riferimento alla morte: la sicura speranza che anche noi, alla fine dei tempi e nel modo che solo Dio conosce, entreremo nella gloria in anima e corpo. Il tutto bene espresso da San Paolo: “Se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dai morti”.
Sac. Cesare Ferri, rettore Santuario San Giuseppe in Spicello

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"... io piego le ginocchia
davanti al Padre,

dal quale ogni paternità
nei cieli e sulla terra." (Ef. 3,14-15)

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