Alcuni stanno già chiedendo se anche quest’anno si svolge il tradizionale pellegrinaggio di agosto.
La risposta è “Sì”, però con modalità diverse che stiamo valutando. Non siamo ancora in grado di dirlo con precisione, si tratta di attendere. Sarà possibile farlo conoscere verso la fine di questo mese di luglio 2020.
Cogliamo questa occasione per ricollegarci e dare seguito alla notizia pubblicata l’undici giugno 2020 relativa alla celebrazione svoltasi in Santuario il primo giorno del giugno stesso.
Lo facciamo per far conoscere l’articoletto scritto in proposito dall’amico Carlo e che è pubblicato qui di seguito.
Onore a Maria Madre della Chiesa
e memoria per la morte di Don Stefano Lamera
Lunedì 1° giugno siamo convenuti al Santuario di San Giuseppe in Spicello per rendere omaggio a Maria e fare memoria di don Stefano Lamera ssp, con la recita del rosario seguito dalla celebrazione Eucaristica.
Il lunedì di Pentecoste, la Chiesa fa memoria della “Beata Vergine Maria Madre della Chiesa”. La ricorrenza fu istituita da Papa Francesco nel 2018. Noi come membra del Corpo di Cristo, siamo sua Chiesa e figli di Maria.
Quest’anno, la ricorrenza di Maria Madre della Chiesa, a causa della mobilità della Pasqua, è capitata lunedì 1° giugno. In questo giorno la Famiglia Paolina fa memoria della nascita in cielo di Don Stefano Lamera. Questo è il 23° anniversario della sua morte.
Dopo il Rosario, in una atmosfera surreale, è iniziata la Celebrazione Eucaristica.
Il timore era palpabile (sanificazioni, mascherine, distanza tra fedeli), così pure la speranza (che tutto finisca presto); per noi, anziani coniugi in quarantena, è stata la prima Messa in chiesa dal febbraio scorso.
Il celebrante don Cesare Ferri igs, Rettore del Santuario, nell’omelia ha delineato con sapienza il profilo di Maria, come colei che è venuta ad annullare la colpa della disobbedienza; Ella in antitesi al maligno, riapre ciò che l’errore umano aveva precluso.
Ed evidenzia: “Come Eva è la madre dei credenti segnati dal peccato, così Maria è la Madre dei credenti, resi santi dal Sacrificio di Gesù”. E prosegue: “La cristianità cresce solo se rimane ancorata al mistero della croce. È nel dolore che Gesù rende Maria Madre della Chiesa”. E aggiunge: “Come ogni donna diviene madre nei dolori del parto, così Maria diviene Madre universale della Chiesa ai piedi della Croce”.
Durante l’omelia un pensiero si è insinuato nella mia mente: “Sebbene non inchiodata al Legno, anche Maria è salita sulla croce con Gesù; per effetto di quella spada che le ha trafitto l’anima (come ha profetizzato il vecchio Simeone); per questo è detta “Corredentrice”.
Ricordo da giovane (negli anni del Concilio Vaticano II°), la percezione che, timoroso, avevo di Maria, era di “Persona Trinitaria”; cioè che è insita nella SS. Trinità; che Le appartiene. Lo sgomento era di cadere nell’eresia, ma poi mi rassicuravo pensando: “Maria, pur non facendo parte della SS. Trinità, di fatto La permea in tutta l’Essenza”. Quando l’Altissimo (per mezzo dell’Angelo Gabriele) La invita a cooperare al Suo progetto di Salvezza Universale, La coinvolge in qualcosa che sovrasta tutto ciò che è terreno. Introduce in Lei la sua Parola e La incarna; La rende Madre Universale; La costituisce Regina degli Apostoli; La assume in Cielo. Addirittura La eleva al rango di Regina delle schiere celesti. Oggi, dopo gli studi sulla mariologia, questi timori (un tempo diffusi), sono svaniti.
Il celebrante ha poi ricordato la figura di Don Stefano Lamera e le sue doti personali: instancabile Servo di San Paolo, Postulatore nelle Cause di Beatificazione, Primo Delegato della Vita Consacrata secolare (Istituto Gesù Sacerdote e Istituto Santa Famiglia), annunciatore infaticabile del Vangelo, energico Araldo di Maria e Giuseppe; strenuo difensore della famiglia, cosciente che le famiglie sono cellule della chiesa, e tutte insieme “Chiesa di Gesù”.
Io e mia moglie, purtroppo, non abbiamo conosciuto Don Stefano di persona. La nostra entrata nella Famiglia Paolina (come Cooperatori) risale a qualche anno prima della sua morte. È soltanto dopo l’ingresso nell’ISF - circa due lustri fa - che abbiamo iniziato a sentir parlare di lui; a conoscere la sua personalità e la realtà di Spicello.
Per capire che tutto ciò che ruota attorno a Spicello e a Don Stefano è disegno Divino, dobbiamo riflettere su come questa chiesa, mai utilizzata prima (adibita da sempre a ricovero di mezzi agricoli), è divenuta Santuario di San Giuseppe; alle profezie di Don Stefano sul futuro e del Santuario, alla sua importanza per le famiglie e per la Spiritualità Paolina; alla tenacia con cui ha voluto che si costruisse la Cappella di Adorazione.
Di seguito riporto alcune espressioni rilasciate da Don Stefano in occasioni varie (negli incontri spirituali, all’insediamento in Spicello, in carteggi con amici, e all’inaugurazione del Santuario): “Chi vuole vedere compiersi i miracoli è qui che deve venire. Vedrete tanti miracoli che San Giuseppe vuole fare qui, e li farà! Questa è la sua casa, dovete venire qui a onorarlo!
Questo diventerà un grande centro di San Giuseppe. Lui vuole che i suoi centri siano ricchi di grazia e di miracoli. Qui verranno pullman di pellegrini, verranno aperte le autostrade; sarà la Lourdes di San Giuseppe, ci ha dato anche l’acqua, santa e fresca, come a Lourdes.
Qui accorreranno macchine con ammalati, famiglie addolorate per le infedeltà coniugali. Anche il mondo degli operai cambierà. Qui avverranno molti miracoli, perché questo è il Santuario di San Giuseppe; il colle di San Giuseppe. Quello che San Giuseppe farà qui sarà grande, grande, grande
Invito tutti a fare qualcosa per la casa di San Giuseppe, per la sua Chiesa. Chiunque dedicherà un po’ di tempo alla sua casa con qualche servizio, verrà pagato meglio di un datore di lavoro.
Da S.G. ci dobbiamo andare non solo per devozione, ma con amore di figli, se ci sentiamo figli non ci rifiuterà le grazie: un padre buono come lui non può negare ai figli ciò che chiedono. Chi verrà a chiedere con fiducia e umiltà non se ne tornerà senza ricevere ciò che ha chiesto
Chi ha fastidi in famiglia, se li vuole risolvere deve venire da San Giuseppe: questo è un disegno di Dio! Tutte le volte che la Santa Famiglia si è trovata in difficoltà, Dio si è sempre rivolto a Giuseppe; la Madonna da sola non basta per risolvere i problemi di famiglia. Questo è l’invito, anzi il comando del Signore “Ite ad Joseph” (andate da Giuseppe). Dite a tutti: chi vuole grazie e prodigi vada da San Giuseppe. A San Giuseppe Dio ha affidato i tesori più grandi che aveva: Gesù e Maria SS sua Madre!”.
Carlo