Testi liturgici: Is 55,1-11; Sl Is 12, 2-6; 1 Gv 5,1-9; Mc 1,7-11Per il documento: clicca qui
Così dice il Signore: “O voi tutti assetati, venite all’acqua”.
Come è vero! Come si desidera bere acqua quando siamo assetati!Ed ancora aggiunge: “Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino”.
Chi di noi non è assetato di felicità! Chi di noi non la cerca in tutti i modi!
Ma, in questa ricerca, vi entra anche il Signore, oppure no?
Se manca lui, ogni altra nostra ricerca e meta raggiunta, alla fin fine ci lascia sempre con il cuore insoddisfatto e vuoto.
Con il Signore, invece, anche se le soddisfazioni umane sono piuttosto misere, siamo sempre riempiti di doni soprannaturali, come ci ha indicato il proseguo dell’invito del Signore: “Voi che non avete denaro, venite: comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte”.
Perché senza denaro?
Perché, quello che ci occorre, è già stato pagato da Gesù, in maniera del tutto gratuita. Ecco perché è necessario e dilettevole seguire lui, in altre parole, di convertirsi veramente.
Invece noi, purtroppo, facciamo di testa nostra. A tal proposito ci meritiamo le successive espressione di Isaia: “Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti”.
Capite bene, che non si tratta di cibi nell’ordine materiale e temporale, ma si tratta di accogliere la sua parola ed il suo amore, le uniche cose che ci garantiscono felicità e gioia.
Certo che, se non siamo in sintonia con il Signore, non possiamo neppure comprendere la sua logica, diversa dalla nostre, come ci ha pure detto: “I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie”.
Il Signore ha poi proseguito con queste altre espressioni: “Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza avere operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata”.
Come è importante allora e a tal proposito l’ascolto, l’accoglienza e la messa in pratica della Parola di Dio! Quanta luce, quanta consolazione e quanta forza ci infonderebbe per andare avanti nella vita!
E come si illudono quelli che, non ascoltandola, credono di vivere in pace, senza alcuna conseguenza!Poveri illusi!
È loro sfuggito l’inciso, molto importante: “Non tornerà a me senza effetto”.
Cosa significa?
È quello che Gesù dice in un altro contesto: “Io non sono venuto per condannare, ma è la mia parola che vi condanna”.
Pertanto, se la parola è accolta, porta salvezza; se è rifiutata porta condanna.
È facile comprendere questo concetto confrontandolo con una similitudine. Abbiamo esperienza che quando avviene un grande, abbondante e lungo rovescio di pioggia, se il campo è provveduto di rigagnoli, se il ruscello ed il fiume sono sgombri di materiale frenante, l’acqua scorre bene; se al contrario non si è provveduto alle opere necessarie perché le acque possano scorrere facilmente, vi sarà l’inondazione con tutte le conseguenze negative.
Quali conseguenze negative per coloro che non ascoltano e non mettono in pratica la Parola di Dio!
Grazie, Signore, di quanto ci dici; fa che anche noi, come è avvenuto per Gesù, possiamo esperimentare il tuo amore che ci dice: “In te ho posto il mio compiacimento”.
Sac. Cesare Ferri rettore del Santuario San Giuseppe in Spicello