Omelia delle domeniche e feste Anno A
"Vieni al Padre, fonte di Misericordia"
13 dicembre 2025 * S. Lucia vergine
itenfrdeptrues

ImmacolataTesti liturgici: Gen 3,9-15.20; Sl 97; Rm 15,4-9; Lc 1,26-38
Per documento: clicca qui
Una domanda ci poniamo: “Maria è come noi o è diversa? Se è diversa, dove sta la differenza?”.
Anche Maria, come tutti noi, è stata redenta da Cristo, ma con la differenza che in lei il fatto è avvenuto in modo unico e specialissimo: è stata liberata dal peccato in modo “preventivo”, cioè preservata dall’esperienza stessa del peccato. Di qui nasce l’attributo di “Immacolata Concezione”.
Invece noi siamo stati tirati fuori dal peccato e liberati da esso dopo della nascita, attraverso il Battesimo. Da quel momento non siamo più nello stato di inimicizia e di lontananza da Dio, anche se, in quanto purtroppo bacati, possiamo ricaderci.
Maria, invece, è stata trattenuta dal precipitarvi. Non fu tirata fuori dal fango come noi, ma fu preservata dal caderci, in previsione della redenzione che sarebbe stata operata da Gesù Cristo.
Per tale privilegio, in lei rifulge maggiormente l’opera della grazia di Dio.
Cosa ha da dirci questo mistero di grazia e cosa dobbiamo imparare dalla vita di Maria?
Per il privilegio, quello della sua Immacolata Concezione, è da lodare solo il Signore, che ha voluto compiere in lei questa meraviglia. Lo abbiamo cantato nel salmo: “Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie”.
Invece, per imparare a vivere ad imitazione di Maria, dobbiamo fare una riflessione sulla statura di questa donna, mettendola a confronto con quella di Eva.
Ce ne ha parlato la prima lettura. Ricostruiamo la scena.
Dio va in cerca dell’uomo che si è allontanato da lui e si è perduto. Il peccato per lui e, di conseguenza, per tutti noi, ha avuto un effetto devastante. Se prima di esso il rapporto con Dio era impregnato di amore e fiducia, dopo è subentrata la paura e la vergogna nel farsi vedere.
Il Signore fa due domande: “Dove sei?” e “Che hai fatto?”.
La risposta di Adamo sembra evasiva: “Ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto”. Non si tratta tanto della nudità del corpo, ma soprattutto dall’aver perduto tutto, una vera devastazione!
Per discolparsi, accusa chi gli sta vicino: “La donna che mi hai messo accanto… mi ha ingannato”.
Identica domanda è rivolta alla donna: “Che hai fatto?”. Anche lei vuol discolparsi: “Il serpente mi ha ingannata…”.
In altre parole, tentati dal diavolo, è subentrato in loro l’orgoglio e il desiderio di indipendenza; ciò è avvenuto perché era mancata la piena fiducia nella Parola di Dio.
Di tutt’altra statura è Maria.
Ella non ha paura di Dio, ma vive nella totale e piena fiducia in lui; non ha da vergognarsi e nascondersi, e neppure ha qualcosa da nascondere, perché è specchio della santità di Dio.
Ella si lascia conquistare da Dio e lo segue là dove lui la chiama, rispondendo: “Ecco la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola”.
Cosa ci insegna per la vita quotidiana?
Tutti siamo chiamati da Dio, con una personale vocazione, per essere strumenti nelle sue mani. Egli, attraverso noi, vuol compiere grandi cose per realizzare il suo disegno e dare a noi la salvezza eterna.
Pertanto, abbiamo bisogno di confrontarci con Maria, non guardando i suoi privilegi, ma la sua umiltà e fede.
Infatti, la grandezza di ognuno non si misura da quello che possa avere ricevuto da Dio in doni e grazie più o meno grandi, ma nel compiere con fede e amore quello che ci è richiesto ogni giorno.
Ciò premesso, allora, la grandezza di Maria non si misura dal fatto di essere l’Immacolata e la Madre di Dio, ma sta nella sua fede e umiltà, proprio come si esprime Sant’Agostino in una omelia: “Credette in virtù della fede, concepì in virtù della fede. Perciò conta di più per Maria essere stata discepola di Cristo, che essere stata madre di Cristo”.
Concludendo: Maria ci invita e ci aiuta a vivere bene l’Avvento, come tempo di maggiore vigilanza e attenzione alla Parola di Dio, affinché possiamo scoprire la sua volontà e viverla coerentemente ogni giorno: come ha fatto lei.
Sac. Cesare Ferri, rettore Santuario San Giuseppe in Spicello

facebook

"... io piego le ginocchia
davanti al Padre,

dal quale ogni paternità
nei cieli e sulla terra." (Ef. 3,14-15)

Visite agli articoli
3728021

Abbiamo 311 visitatori e nessun utente online