Omelia delle domeniche e feste Anno C
"Vieni al Padre, fonte di Misericordia"
15 gennaio 2025 * S. Paolo eremita
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20 Domenica C Fuoco sulla terraTesti liturgici: Ger 38,4-6.8-10; Sl 39; Eb 12,1-4; Lc 12,49-53
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Oggi più che mai, c’è un tema comune alle tre letture, valido non solo relativi alle persone ivi citate, ma valido per ciascuno di noi: quello della sofferenza, quello delle prova e quello della passione; ma nel contempo della certezza che il Signore non abbandona i suoi fedeli, che veramente confidano in lui.
Nella prima lettura abbiamo ascoltato: “Si metta a morte Geremia”.
Perché Geremia è condannato a morte?
Perché egli, svolgendo un servizio a nome di Dio, dice tutta la verità, senza peli sulla lingua, cosa che normalmente è scomoda.
Per tale motivo, dal popolo egli è giudicato un sovversivo.
In realtà, Geremia era già al corrente che avrebbe subito tale sorte; lo sapeva sin dal giorno della sua chiamata.
Il Signore, infatti, gli aveva detto: “Ti muoveranno guerra, ma non ti vinceranno; io sono con te per proteggerti”.
Oggi, nei suoi riguardi, abbiamo visto come tale presenza e protezione del Signore si è realizzata.
Infatti, il re da questo ordine all’Etiope: “Prendi con te tre uomini e tira su il profeta Geremia dalla cisterna prima che muoia”.
Ebbene, tutto questo vale anche per noi, sia nel subire la stessa sorte, sia nell’esperimentare la presenza del Signore.
Se siamo nella verità, se diciamo la verità, se viviamo il vangelo, se siamo veri cristiani, se siamo coerenti, se siamo testimoni, subiremo una sorte analoga; intorno a noi si creeranno sempre inimicizie e contrasti.
Infatti, la gente non ama sentirsi dire la verità, soprattutto quando è scomoda e mette in luce le incoerenze che si vivono.
Ma anche per noi valgono le parole del Signore: “Io sono con te per proteggerti”.
È proprio quello che abbiamo invocato nel salmo: “Signore, vieni presto in mio aiuto”.
Mi auguro che abbiate sperimentato questa presenza e questo aiuto del Signore.
Nella seconda lettura abbiamo ascoltato: “Gesù si sottopose alla croce… ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori”.
In relazione ad alcune domeniche scorse, abbiamo ascoltato come Gesù salì in maniera decisa verso Gerusalemme, dove sarebbe avvenuta la sua condanna.
Ebbene, come detto pocanzi, analoga sorte capita ai suoi discepoli; per la qual cosa abbiamo anche ascoltato di non doversi stancare, perdendoci d’animo.
Ce lo ha detto con queste parole: “Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù”.
Sullo stesso tema si sviluppa il Vangelo.
Esso contiene le parole di Gesù rivolte ai suoi discepoli in previsione della sua passione e morte. Tra l’altro dice che non dobbiamo meravigliarci se il nostro buon comportamento crea divisioni: “Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione”.
In che senso la divisione?
La divisione nasce in conseguenza della necessità di dover prendere una posizione chiara nei confronti di Gesù.
Il fatto della scelta di seguire Gesù e la volontà costante di rimanervi fedeli nella vita, non accoglie il consenso di coloro che non intendono perseguire la stessa strada.
Ma, nonostante ciò, si tratta di andare contro corrente.
Ecco spiegato il perché dei disaccordi e delle divisioni a cui possiamo andare incontro nella vita.
Se uno cammina in un senso, ed un altro cammina in senso inverso, è ben spiegato il disaccordo e la divisione!
Sac. Cesare Ferri rettore Santuario San Giuseppe in Spicello

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"... io piego le ginocchia
davanti al Padre,

dal quale ogni paternità
nei cieli e sulla terra." (Ef. 3,14-15)

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